Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Milano si è Laureata in Scienze Matematiche “cum laude” (Indirizzo Generale) presso l’Università degli Studi di Milano nell’estate del 1970 . Nel autunno dello stesso anno, vincitrice di borsa CNR, inizia attività di ricerca e docenza presso il Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano. Nel 1971 supera il concorso per il posto da Assistente di Analisi Matematica e nel 1972 diventa Professore Incaricato (poi Stabilizzato); infine dal 1984 entra di ruolo come Professore Associato di Analisi Matematica. Attualmente è in pensione ma continua la sua attività di divulgatrice in ambito matematico. Accanto a ricerche su questioni di Analisi Numerica e di Analisi Funzionale, ha dedicato molto spazio a metodologie didattiche innovative, in particolare di e-learning (Laurea-on-line e M@thonline). Ha sviluppato molte connessioni tra Matematica, Arte, Architettura e Design ed è stata tra i fondatori del Laboratorio FDS (Formazione, Didattica, Sperimentazione – attivo dal 2000) del Dipartimento di Matematica del Politecnico; è stata per diversi anni responsabile del Lab FDS, promuovendo attività interdisciplinari per i cicli scolastici pre-universitari e, quindi, delegata del Rettore dal 2004 al 2014 per le relazioni con le Scuole Superiori. Al suo attivo oltre 40 pubblicazioni scientifiche e didattiche. Ha fatto parte della giuria del Concorso I giovani e le Scienze FAST-Milano dal 2000, della giuria EU Contest for Young Scientists nel triennio 2000-2002 (Amsterdam, Bergen, Wien).
Testuale
Di:
Elena Marchetti
Luisa Rossi Costa
Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano
Piazza Leonardo da Vinci,32 – 20133 Milano, Italia
INTRODUZIONE
Il movimento artistico Bauhaus, che prende il nome dalla scuola fondata dall’architetto Walter Gropius nel 1919, occupa certamente un posto di rilievo tra le correnti che nel ventesimo secolo hanno avuto come obiettivo il connubio tra arte e razionalità. Gli artisti che l’hanno fondato e ne hanno fatto successivamente parte, non hanno mai trascurato di affiancare materie tecniche ai loro studi artistici. La geometria e la matematica in genere hanno avuto ampio spazio nelle loro scuole, e di conseguenza, per ogni livello artistico (pittura, scultura , manufatti tessili,…), vasta è la produzione di opere in cui risulta evidente una chiave di lettura di tipo matematico-geometrico [De Michelis e Kohlmeyer 1996; Droste 1994; BAB 1999].
A questo proposito risulta intrigante il progetto per la Torre del Fuoco di Johannes Itten, uno dei più importanti esponenti del Bauhaus (Figura 1). Il progetto, ampiamente citato in uno dei suoi Tagebücher (Diari) [Badura-Triska 1990], è stato realizzato a livello di prototipo del quale rimane solo qualche fotografia (1919/20). I documenti fotografici assumono grande importanza visto che il prototipo è andato perduto. Nel tempo, esso ha interessato più studiosi e se ne sono tentate diverse ricostruzioni: la più recente nel 1995/96 è stata promossa dalla Fondazione Mazzotta [1] di Milano, in occasione del 75° anniversario della fondazione del Bauhaus, ed attualmente si trova presso le Kunstsammlungen zu Weimar [De Michelis e Kohlmeyer 1996].
Scopo del lavoro è quello di descrivere la forma della Torre del Fuoco attraverso il linguaggio dell’algebra lineare e di darne una ricostruzione virtuale, nella consapevolezza di quanto Itten fosse capace di concretizzare nell’arte il suo forte intuito matematico, pur non potendo formalizzarlo fino in fondo con adeguati strumenti.
https://www.emis.de/journals/NNJ/MarRos-it.html